Incontro al Centro Servizi per il Volontariato di Modena sul tema della Vulnerabilità

 

 

Ieri sera sono stato al CSV di Modena all'incontro sul progetto vulnerabilita', visto che si era ipotizzato di una sua naturale applicazione alle aree terremotate e un possibile coinvolgimento di questo GdL.

L'incontro e' stato molto interessante. Erano presenti diverse associazioni di volontariato, che hanno illustrato la loro attivita' riguardo la ricerca dei soggetti vulnerabili e le possibili azioni.
In breve, visto che nemmeno io avevo le idee chiare: si definisce "vulnerabile" chi si viene a trovare in una situazione "a pericolo di poverta'". Le cause possono essere molteplici, ma il concetto e' sempre lo stesso: una fascia molto vasta della popolazione vive al di sopra delle proprie possibilita' o al limite delle proprie possibilita', e basta un singolo evento (una malattia, la perdita di un nonno che accudiva ai figli, la necessita' di cure mediche per anziani...per non parlare della perdita del lavoro o del terremoto) per farla scivolare in situazione di poverta' e marginalita'.

Una con-causa determinante e' l'impoverimento o l'assenza delle reti sociali.

Le associazioni finora coinvolte sono principalmente di Modena citta'; presto partiranno altri distretti come Pavullo, Carpi, Mirandola, Vignola.

Gli eventi sismici hanno di fatto impedito finora la partenza del progetto nell'area del cratere, anche se come ben sappiamo le situazioni di vulnerabilita' ci sono da tempo e le varie associazioni del territorio cercano di gestirle a prescindere dal progetto.

Veniamo a noi. Ho voluto soprattutto capire in cosa consistessero esattamente le attivita' e posso dire che non possiamo certo prendere parte al progetto allo stesso modo delle altre associazioni, non e' esattamente una cosa di cui siamo esperti e non ne avremmo le forze.
Ho anche preferito non fare interventi "ufficiali" durante la riunione.

 


Alla fine dell'incontro ho parlato con Chiara Rubbiani e Barbara Borsarini del CSV e con un paio di associazioni, cercando di far capire che siamo a disposizione in qualunque situazione in cui gli addetti ai lavori possono pensare di introdurre concetti di Economia Solidale - che sia la "semplice" idea di far partire un GAS (pare che oltre a Mirandola ci siano altre possibilita') o qualunque altra cosa. Idee tipo banca del tempo o mercati di scambio/riuso sembrano abbastanza diffuse.
L'idea che ho cercato di comunicare e' che l'Economia Solidale, se non puo' essere una risposta alle situazioni di poverta' (e la cosa sarebbe decisamente da approfondire), puo' esserlo in condizioni di
vulnerabilita', se non fosse perche' (ri)attiva reti relazionali.

Il prossimo incontro sara' il 24/01 e siamo gia' stati pre-invitati.